Le chiese più belle da vedere a Verona
Verona è una città piena di chiese: le quattro chiese più importanti di Verona sono a pagamento, mentre le altre sono visitabili gratuitamente.
Ogni chiesa ha un proprio capolavoro architettonico e per la maggior parte di esse vi sono opere d’arte sia all’interno che all’esterno e meritano una visita.
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Le chiese più belle da vedere a Verona sono 4:
- Basilica di San Zeno Maggiore
- Chiesa di San Fermo Maggiore
- Chiesa di Sant’Anastasia
- Duomo di Santa Maria Matricolare
Basilica di San Zeno Maggiore di Verona
Allontanandosi un po’ dal centro di Verona, vale la pena visitare uno dei capolavori italiani dell’arte romanica, la Basilica di San Zeno.
- La chiesa sorge sulla tomba di San Zeno, l’ottavo Vescovo di Verona, di origine africana (per questo anche soprannominato “Vescovo Moro”);
- la Basilica sorge al limite di una grande piazza lastricata e presenta, ai lati, un arioso giardino recintato, il quale accompagna lo sguardo alla vista del campanile romanico – alto 72 metri – e la rossa Torre duecentesca che faceva parte di un’antica abbazia benedettina e che si presenta come un massiccio edificio squadrato ornato da merli ghibellini;
- la facciata della Basilica – interamente in marmo e tufo – è resa davvero particolare dal rosone centrale, detto anche la “ruota della fortuna”, il quale rappresenta le sei fasi della vita umana e la futilità delle gioie materiali;
- l’ambiente interno, verticalmente, si divide su tre livelli: cripta, aula plebana e presbiterio. Dalla navata centrale/aula plebana si accede, attraverso due maestose scalinate in marmo, sia alla cripta al piano inferiore, dove è conservato il corpo del Santo: un luogo davvero suggestivo, di pace e raccoglimento, sia al presbiterio superiore;
- oltrepassando il Portale d’ingresso, ossia il Portale di San Zeno, si vede che esso è decorato con formelle bronzee e rilievi scolpiti: l’interno è arricchito poi da diverse opere, come il trittico del Mantegna che raffigura la Madonna in Trono;
- secondo la tragedia di William Shakespeare fu qui che Romeo e Giulietta si sposarono in segreto;
- la sua piazza si anima di uno spettacolo la prima domenica del mese: il mercato dell’antiquariato. Da non perdere l’occasione.
Chiesa di San Fermo Maggiore
La basilica – una delle costruzioni religiose più significative di Verona – è composta da due edifici sovrapposti ma connessi:
- la chiesa SUPERIORE, risalente allo stesso periodo di quella inferiore, fu riedificata in stile gotico nel XIV secolo ad opera dei Francescani che erano subentrati ai monaci precedenti nel 1260.
L’interno della chiesa superiore ha un’unica navata a croce latina, con altari laterali e con cinque absidi ed è coperto da un prezioso soffitto ligneo carenato del 1314.
Le pareti e le cappelle sono ornate da numerosissimi elementi decorativi.
Le opere scultoree che arricchiscono l’interno appartengono ai secoli XIII-XVI;
- la chiesa INFERIORE fu eretta dai Benedettini tra il 1065 e il 1143, sui resti di un antico sacello dedicato ai SS. Fermo e Rustico; scendendo dalla primitiva sala a due rampe, si ha una visione suggestiva della chiesa che conserva l’impostazione romanica originaria.
All’interno della chiesa si può osservare un affresco raffigurante la Madonna seduta in trono con Bambino e i due Santi.
Ha una pianta a croce latina suddivisa in tre navate da colonne e poderosi pilastri in pietra: la navata centrale è divisa da pilastri minori, una particolarità molto rara in questa zona.
È doveroso porre attenzione agli Affreschi sul terzo pilastro sinistro raffiguranti il battesimo di Gesù e a lato una Madonna allattante.
Inoltre, nel presbiterio è da notare lo straordinario Crocifisso ligneo del Secolo XIV.
La facciata francescana della chiesa è una fusione di stili romanico e gotico ed è divisa in due da una galleria d’archetti in parte cieca.
Si può notare, all’ingresso, la porta di bronzo adornata con le 24 formelle che narrano il martirio e il culto di Verona per i santi Fermo e Rustico.
Chiesa di Sant’Anastasia
La Chiesa di Sant’Anastasia merita una visita: si tratta infatti della più grande e bella chiesa gotica di Verona.
- Le navate sono ricoperte di preziosi affreschi e nell’edificio è conservato anche un autentico capolavoro di Antonio Pisano: l’affresco di San Giorgio e della Principessa.
Fu eretta nel 1290 col contributo degli Scaligeri, la famiglia che governava Verona;
- una delle particolarità della Chiesa: si notano i due singolari gobbi – all’ingresso, alla base delle prime colonne della navata centrale – che reggono due acquasantiere: quella di sinistra è opera di Gabriele Caliari, quella di destra è di Paolo Orefice, chiamata dai veronesi “Pasquino” perché fu collocata il giorno di Pasqua.
Figure legate alla superstizione fin dai tempi antichi, infatti, si dice che toccare la loro gobba porti fortuna.
Duomo di Verona – Santa Maria Matricolare
L’area circostante al Duomo ha anche molte ricchezze nascoste che meritano una visita, dato che la Cattedrale non è composta da un solo edificio, ma da un vero e proprio complesso architettonico:
- all’interno della chiesa vi sono tre ampie navate che sono ritmate da otto pilastri in marmo rosso di Verona, a formare cinque campate decorate da impressionanti cappelle rinascimentali.
Le disadorne volte a crociera contrastano con le coloratissime architetture laterali che attraggono a sé l’attenzione del visitatore insieme allo scenografico tornacoro semicircolare – opera di Michele Sanmicheli – che chiude il presbiterio.
In particolare, la prima cappella a sinistra ospita la famosa Pala dell’Assunta di Tiziano;
- il Battistero di San Giovanni in Fonte è una chiesetta di epoca longobarda in cui è presente una fonte battesimale ottagonale interamente scolpita in marmo rosso della Valpolicella.
Le otto facce della fonte con bassorilievi sono delimitate, ai lati, da esili colonnine con diversi motivi ornamentali e, in alto, da una serie di archetti pensili.
I vari temi scolpiti sulle facce appartengono alla storia della vita di Cristo: l’Annunciazione, la visitazione e Natività, l’annuncio ai pastori, l’adorazione dei Magi, Erode ordina la strage degli innocenti, la strage, la fuga in Egitto e il battesimo di Cristo;
- la Chiesa di Sant’Elena, dedicata ai Santi Giorgio e Zeno: fu edificata nel IX secolo e restaurata, dopo il terremoto del 1117, in stile romanico.
Al centro della chiesa è ben visibile uno scavo archeologico: testimonianza delle fondamenta della prima basilica paleocristiana veronese.
Infatti, in epoca romana, proprio in questa zona, sorgevano un tempio dedicato a Minerva e ville termali private;
- il Chiostro dei Canonici, dove è allestito il museo canonicale, che conserva affreschi e sculture che vanno dal XII al XVIII secolo;
- la Biblioteca Capitolare, nata nel V secolo, è una delle più importanti ed antiche biblioteche ecclesiastiche d’Europa.
Per concludere la visita al quartiere intorno al Duomo, si prosegue in Via Pietà Vecchia – dietro la Cattedrale – fino a raggiungere Piazza Vescovado dove si trova l’accesso al Palazzo Vescovile.
Il portale d’ingresso a colonne doppie è inserito in una facciata merlata in stile veneziano e immette nel cortile interno, l’antico orto del vescovo, preceduto da un portico con colonne romaniche a capitelli scolpiti e una parete affrescata sulla sinistra.
Dell’antico vescovado romanico resta la torre merlata in tufo sulla sinistra, che in epoca medievale era adibita a carcere.
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Altre chiese interessanti da vedere (gratuitamente):
- Chiesa di San Lorenzo
- Chiesa delle Sante Teuteria e Tosca
- Chiesa di San Giovanni in Foro
- Chiesa di Santo Stefano
- Chiesa di San Giorgio in Braida
- Chiesa di San Giovanni in Valle
- Chiesa di Santa Maria in Organo
- Chiesa dei Santi Nazaro e Celso
- Chiesa di Santa Toscana
- Chiesa di San Tommaso Becket
Chiesa di San Lorenzo
Dal Corso Cavour vi si accede attraversando un elegante arco in marmo, il quale sostiene la statua di San Lorenzo che regge in mano una graticola.
Questa chiesa – tanto bella quanto inaspettata – rappresenta un vero e proprio gioiello del Romanico veronese:
- l’edificio si presenta delimitato alla sinistra da una torre e sulla destra da un campanile quattrocentesco.
Sebbene la data della sua prima fondazione risalga addirittura al IV secolo d.C., nel corso dei secoli la chiesa fu sottoposta a diverse riedificazioni durante le quali venne ampliata con l’innalzamento dei muri perimetrali e l’aggiunta del transetto, dei matronei e delle due celebri torri cilindriche che ne caratterizzano la facciata.
Queste due torri vengono così chiamate scalari, perché contengono le scale che salgono ai matronei ai quali si poteva quindi anche accedere dall’esterno senza entrare in chiesa.
Nel Quattrocento, inoltre, a causa del soffocamento urbano si decise di spostare l’ingresso della chiesa dalla facciata alla porta laterale, così come appare oggi;
- l’interno è diviso in tre navate terminanti con altrettante absidi e riserva particolari sorprese a cominciare dal fascino particolare delle dimensioni raccolte e dall’effetto decorativo delle fasce bianche e rosse di pietra e mattoni delle murature.
Chiesa delle Sante Teuteria e Tosca
Piccola chiesa considerata la più antica del Veneto:
- trattasi di chiesetta edificata nel V secolo sopra un cimitero di epoca romana preesistente, il cui pavimento – posto due metri più in basso rispetto a quello della chiesa dei SS. Apostoli – coincide con il livello stradale tardo romano;
- il sacello delle SS. Teuteria e Tosca trasformò la pianta della chiesetta da croce greca a quadrangolare che ne richiama l’antica destinazione funeraria.
A partire dal XIV secolo, divenne la cappella gentilizia del casato dei Bevilacqua;
- al suo interno si conservano l’urna delle due Sante titolari e due Sarcofaghi della Famiglia Bevilacqua.
Chiesa di San Giovanni in Foro
Una bellissima chiesa del XII secolo nata sul Decumano Massimo, attaccata all’antico Foro Romano (oggi Piazza delle Erbe): la chiesa è piena di elementi di interesse.
- All’esterno, sobrio e con la facciata a strati alternati di tufo e ciottolato, si osserva l’interessante trittico marmoreo che ricorda il grave incendio nel 1172, appunto come in quell’anno “combusta est civitas Verone”;
- l’interno è straordinario con una navata con cappelle laterali: si entra scendendo pochi gradini e subito a sinistra si può ammirare l’originale strato paleocristiano, il quale conserva la tipica muratura a nastri di ciottoli posati a spina di pesce inframmezzati da pietre calcaree;
- sulla destra dell’altare nel 2005 fu collocato un pendolo – appeso alla travatura del soffitto con il filo di metallo – detto “Pendolo di Foucault“ dal nome dello scienziato francese Jean Bernard Foucault il quale, nel 1851, dimostrò la rotazione della terra intorno al proprio asse attraverso l’esperimento del pendolo appeso nel Pantheon di Parigi: in tal senso viene dimostrato che il pendolo non torna mai nella posizione iniziale, ma oscilla lateralmente di pochi millimetri; quindi se la terra fosse ferma il piano di oscillazione del pendolo sarebbe costante.
*** CURIOSITÀ ***
All’interno, in una nicchia, si trova un piccolo presepe realizzato dai soldati della Prima Guerra Mondiale (durante il Natale del 1917), quando erano qui ricoverati, dato che la chiesa all’epoca era un ospedale militare.
Chiesa di Santo Stefano
Essa sarebbe stata la prima cattedrale di Verona, fu edificata probabilmente su un cimitero, al di fuori delle mura romane. La facciata è in mattoni e tufo, a fianco vi sono la casa canonicale caratteristica, il tiburio ottagonale del XII secolo che funge da campanile.
L’interno ha tre navate con matronei (balconi, loggiati destinato ad accogliere le donne).
Sulla navata destra vi si trova una fonte battesimale e un crocefisso in nicchia con affreschi.
Chiesa di San Giorgio in Braida
Iniziata nel 1447 su progetto di Antonio Ricci, la Chiesa di San Giorgio in Braida sorge dove c’era anticamente una chiesetta dell’VIII sec. dedicata al Santo:
- al Sanmicheli – architetto ed urbanista veronese del XVI secolo – si attribuiscono il disegno del tiburio con cupola – che con la sua particolarità rispetto alle altre chiese domina tutto l’Adige – e la costruzione del campanile;
- la facciata è seicentesca ed in marmo bianco: sulla casa attigua, vi sono tracce di proiettili francesi del 1805;
- l’interno è ad una unica navata con cappelle laterali: contiene importanti opere d’arte;
- a Sanmicheli viene attribuito anche l’altare di stile neoclassico.
Chiesa di San Giovanni in Valle
Questa chiesa – considerata una delle più belle opere di romanico veronese e di epoca longobarda – sorge su un antico cimitero romano e paleocristiano.
Dopo il terremoto del 1117 la chiesa fu arricchita di tutte le costruzioni poste sul lato a sud: il piccolo campanile quadrato, la casa canonicale, il chiostro romanico con archi a tutto sesto e le colonnine in marmo.
L’interno è buio e suggestivo: le absidi sono riccamente decorate con fregi floreali, scene di caccia di veltri assetati di preda che si insinuano tra gli spazi lasciati liberi dal fitto fogliame e i capitelli con leoncelli dal corpo contratto nello sforzo di sostenere gli architravi.
Le tre navate interne sono suddivise in due piani che vanno a formare la chiesa superiore e quella inferiore: il colpo d’occhio è davvero suggestivo e il mistico senso di pace che suscita è amplificato una volti scesi nella cripta, la quale conserva due interessanti sarcofagi del III e IV secolo, i quali rappresentano la relazione tra arte classica e culto cristiano.
Chiesa di Santa Maria in Organo
Nella Veronetta si trova anche una chiesa di grandissimo valore artistico, quella di Santa Maria in Organo.
All’interno:
- oltre a un antico organo a canne, è conservato un pregevole coro ligneo intarsiato;
- particolare attenzione meritano le incredibili tarsie presenti nel coro ligneo e sugli armadi della sagrestia, le quali riproducono scene bibliche, scorci della città ed animali;
- in una cappellina del transetto settentrionale è conservata la “Muletta”, una statua lignea che rappresenta Gesù sulla mula pronto per fare il suo ingresso a Gerusalemme.
Il titolo della chiesa è preso da un “organon”, ossia uno strumento per il sollevamento dell’acqua d’irrigazione dal vicino Adigetto.
La Chiesa di S. Maria in Organo si affacciava su un ramo secondario dell’Adige, il quale fu interrato e che oggi prende il nome di Interrato dell’Acqua Morta.
Chiesa dei Santi Nazaro e Celso
La Chiesa dei Santi Nazaro e Celso ha una lunga e turbolenta vicenda storica.
L’attuale chiesa sorge infatti sulle costruzioni più antiche di un monastero benedettino del VI secolo e di una chiesa-grotta paleocristiana scavata sul monte soprastante.
La cosiddetta Grotta di San Nazaro – di cui oggi si possono ancora ammirare i resti – risale addirittura agli albori del Cristianesimo, quando aveva probabilmente una funzione funeraria per il culto dei martiri. Questa piccola grotta perde di importanza quando i Benedettini – all’interno della sua area – hanno costruito una vera e propria chiesa romanica, consacrata nel 1301.
All’interno:
- la facciata in laterizio è caratterizzata da un rosone centrale e da un portale gotico e finestre rinascimentali;
- nel suo interno si trovano numerose cappelle che ospitano capolavori di pittura veronese del Cinquecento ed oltre;
- la Cappella di San Biagio (braccio sinistro della crociera) è considerata la gemma della chiesa (vedasi foto sopra).
Chiesa di Santa Toscana
Presso questa chiesa esisteva un piccolo ospedale gestito da un gruppo di Conversi e Converse dell’ordine degli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme.
Verso l’anno 1000, all’ospedale fu affiancata la costruzione di una piccola chiesa rettorale che funzionò quale cimitero privato del convento dei monaci “benedettini-neri” di San Nazaro.
La chiesa fu dedicata anch’essa al Santo Sepolcro e – nel 1178 – fu confermata ai cavalieri di Malta.
Nel 1342 vi fu traslato il corpo di Santa Toscana: le sacre spoglie furono sistemate in un’arca incastonata nel retro dell’altare maggiore.
Restaurata più volte, la chiesa fu consacrata nel 1489, assumendo il titolo di Santa Toscana.
Chiesa di San Tommaso Becket
L’attuale chiesa sorge nel luogo dove erano state consacrate due chiese, una dedicata a San Tommaso Becket – l’arcivescovo di Canterbury – e l’altra all’Annunciata.
La struttura si presenta come un’unione tra il romanico tradizionale veronese ed il gotico.
Famoso è anche il magnifico organo barocco al quale suonò un giovanissimo Mozart, ragazzo prodigio, durante il soggiorno veronese: il giovane e “monello” Mozart, incise le sue iniziali “WSM” (Wolfgang Salisburgensis Mozart), ancora visibili sul legno dorato dell’organo.
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