Cosa vedere a Verona: 6 luoghi da non perdere (a pagamento)
Cosa vedere a Verona?
Verona è una città perfetta – facilmente visitabile a piedi – per trascorrere un weekend o 3 giorni: il centro è abbastanza piccolo e ricco di cultura.
PER AIUTARVI A PIANIFICARE LA VACANZA A VERONA: troverete le mappe con gli itinerari personalizzati da noi per visitare in 1, 2 o 3 giorni con le attrazioni, i luoghi di interesse da non perdere, anche un modo per “giocare alla caccia al tesoro a tema ludico-culturale” ed un libro-percorso del progetto “Una città ritrova il suo fiume”.
➤ Scarica subito la nostra guida, clicca il link “Itinerari a piedi con mappa di Verona“.
Elenco i luoghi di interesse da non perdere a pagamento:
- Castelvecchio e Museo Civico d’Arte
- Arena
- Casa di Giulietta
- Torre dei Lamberti e Palazzo della Ragione (GAM – Galleria d’Arte Moderna Achille Forti)
- Museo Archeologico al Teatro Romano
- Giardino Giusti e Appartamento del ‘900
Castelvecchio e Museo Civico d’Arte
Il Castello veniva originariamente chiamato Castello di San Martino in Aquaro ed è il più importante monumento militare della signoria Scaligera: esso fu costruito a fini di difesa esterna ed interna da Cangrande II della Scala nel 1354/55; vi fu incluso un vasto tratto delle precedenti mura comunali fino all’Adige.
È un complesso formato da tre perimetri murari distinti:
- la Corte della Reggia scaligera – conformazione planimetrica trapezoidale protetta da un doppio sistema di mura – ospitava la residenza dei signori scaligeri e si sviluppa sui due piani d’edificio;
- la Corte d’Armi – protetta sul perimetro esterno del fossato asciutto e munita di quattro torri, merlate e coperte da tetto ligneo a padiglione – che serviva come addestramento dei soldati; nella struttura è presente un grande cortile dalla pianta rettangolare con al centro una curiosa fontanella a forma di cane, simbolo scaligero di fedeltà;
- la Torre del Mastio – con accesso al Ponte Scaligero sull’Adige – domina dall’alto l’intera fortezza veronese ed era utilizzata come carcere.
Imponente anche per via delle sue spesse mura di laterizio, nel Settecento ospitava ancora su una facciata l’affresco del Leone di San Marco a simboleggiare la dominazione veneta.
Vicino, il celebre Ponte Scaligero con i tre grandi archi disuguali che congiungono le due rive del fiume, un vero capolavoro d’arte.
- L’irregolare perimetro esterno si appoggia a sei torri coperte:
- la prima torre, detta dell’Orologio, sorge su quella che era stata la chiesa di San Martino in Aquaro;
- la seconda e terza torre erano quelle del ponte levatoio e della Postierla del Morbio;
- la quarta torre guarniva l’angolo;
- la quinta torre muniva il muro verso il fiume;
- la sesta torre era la Torre del Mastio.
- nei secoli successivi il castello fu utilizzato come caserma, arsenale d’artiglieria, armeria, polveriera e collegio militare fino a quando, dopo la Prima Guerra Mondiale, si avviò un’opera di restauro per adattarlo a sede museale, ripresa poi tra il 1957 e il 1964 dal celebre architetto veneziano Carlo Scarpa;
- da notare che, all’insù si vede la Statua Equestre di Cangrande I – collocata originariamente sulla cima della sua tomba monumentale – che lo raffigura armato di tutto punto in groppa al suo cavallo, come se fosse pronto ad andare in battaglia o avesse terminato una mischia.
La spada è sguainata, l’elmo con la testa di cane e le ali dell’aquila imperiale per cimiero è sfilato e appoggiato sulla schiena: ciò che colpisce di più è l’ampio sorriso con cui ci guarda e che vuole rappresentare l’animo generoso e magnanimo del più grande tra i Signori della Scala;
- attraversando il cortile interno si trova il Museo Civico, ospita una delle più importanti collezioni d’arte d’Europa.
Nella sala numero 1 date un’occhiata ai sarcofaghi dei santi Sergio e Bacco, risalenti al 1179. Ulteriori attrazioni nelle sale successive sono il dipinto del “Giovane con disegno di pupazzo” di Francesco Caroto (1480-1555), uno dei dipinti più famosi del museo, ed il polittico di Turone di Maxio (1356-1387).
La sala numero 14 ospita numerose opere della scuola veronese e veneziana, tra l’altro i dipinti di Stefano di Verona (“Madonna del roseto”), Pisanello (“Madonna della Quaglia”), Giovanni Bellini (“Madonna con il bambino”) e Andrea Mantegna (“Sacra Famiglia”).
A causa della quantità enorme di tesori esposti, la visita del museo e della fortezza può durare anche alcune ore.
Chi invece non è proprio un appassionato d’arte religiosa, può anche entrare semplicemente nel cortile interno per farsi un’idea dell’imponenza che il castello emanava una volta.
➤ Volendo, c’è la possibilità di accedere ai camminamenti di ronda – è un ulteriore motivo per visitare il Museo Civico d’Arte – tra merli ghibellini, torri e un giardino pensile che si apre all’improvviso tra gli stretti passaggi.
È un percorso suggestivo che permette di ammirare il maniero e la città da angolazioni inedite che saranno il soggetto di fotografie di grande impatto.
➤ Per informazioni: orari e prezzi del biglietto, consultare sul sito “Museo di Castelvecchio“.
Anfiteatro Arena
L’Arena di Verona – simbolo della città – deve il suo nome al toponimo latino che indica la sabbia, la platea era ricoperta di fine sabbia che serviva per coprire le macchie di sangue, durante i combattimenti.
- Era stata costruita fuori da Verona dai Romani attorno alla metà del I secolo d.C.: oggi l’Arena è generalmente considerata il centro di Verona;
- è il terzo anfiteatro romano più grande al mondo, dopo il Colosseo e l’Anfiteatro di Capua: costruita con la pietra della Valpolicella, presenta sfumature di rosso e di rosa.
La parte oggi in evidenza, dopo il crollo quasi totale della fascia anulare risulta formata da due ordini sovrapposti di arcate con conci in pietra rosa, singolarmente potenti e armoniche;
- della fascia anulare invece caduta o distrutta nel corso dei secoli, è rimasto oggi solo un grandioso e altissimo frammentato corrispondente a quattro arcate per ciascuno dei tre ordini: quello che i Veronesi chiamano tradizionalmente l’Ala;
- eretto all’esterno delle mura cittadine (per poterlo rendere più facilmente raggiungibile dalle zone limitrofe e per tenere fuori dall’abitato una possibile fonte di affollamento e violenze), l’edificio è stato costruito mantenendo l’orientamento dei suoi assi e dei sistemi di drenaggio delle acque rispetto al reticolo viario urbano dell’epoca romana.
⁕⁕⁕ CURIOSITÀ ⁕⁕⁕
- Si svolgevano diversi tipi di spettacolo: combattimenti tra gladiatori e cacce ad animali feroci ed esotici;
- nel Medioevo gli arcovoli divennero luogo di prostituzione, un lupanare vero e proprio;
- durante l’età romana venivano svolte battaglie navali riempiendo d’acqua la parte bassa dell’anfiteatro;
- dal 1913, l’Arena di Verona si trasforma nel più grande teatro lirico all’aperto del mondo, con la possibilità di offrire fino a 22.000 posti (in epoca romana si suppone si arrivasse a circa 30.000 posti).
È così ben conservato da essere utilizzato per concerti, musica, ma soprattutto per la stagione operistica; grazie alla particolare forma ellittica – ha un’acustica perfetta – che permette alla voce dei cantanti d’opera e alla musica, di propagarsi perfettamente al suo interno, cosicché non vi è bisogno di impianti di amplificazione.
Danza classica, teatro e concerti di musica pop e rock vengono ospitati ogni anno, attirando visitatori italiani e internazionali, desiderosi di vivere l’inebriante esperienza di una notte sotto le stelle all’Arena; - durante le feste natalizie viene tradizionalmente installata un’enorme Stella di Natale illuminata – una grande scultura in acciaio – che nasce dall’Arena e atterra in Piazza Bra, mentre negli arcovoli ogni anno si svolge la Rassegna Internazionale del Presepio, una raccolta dei più bei presepi realizzati nel mondo.
➤ Per informazioni: orari e prezzi del biglietto, consultare sul sito “Anfiteatro Arena“.
Gratuito con VeronaCard. Da Ottobre a Maggio ingresso 1€ la prima domenica del mese.
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Casa di Giulietta
Si trova al civico 23 di Via Cappello – a due passi dalla Piazza delle Erbe – e sul grande arco del cortile capeggia lo stemma del “cappello”: facile capire come negli anni i nomi ‘Cappello’ e ‘Capuleti’ siano stati sovrapposti.
- L’accesso al cortile interno è gratuito e spesso è molto affollato, mentre se si vuole salire e farsi fotografare in un momento romantico sul balcone di Giulietta si deve pagare il biglietto d’ingresso. Prima di arrivare al cortile interno si procede lungo il porticato (una volta coloratissimo), il cosiddetto “muro dell’amore o muro di Giulietta”, così chiamato perché a suo tempo era decorato con centinaia e centinaia di scritte, chewing-gum (che si toglie dalla bocca prima di baciarsi, comunque vietatissimo appiccicarli sui muri per mantenere un certo decoro), cerotti (simbolo delle ferite d’amore), dediche e messaggi d’amore che gli innamorati di tutto il mondo avevano lasciato durante la loro visita a Giulietta;
- dietro la statua di Giulietta, si può notare il muro dei lucchetti alla Moccia, dove molte coppie innamorate hanno voluto sigillare il loro amore;
⚠ ATTENZIONE: il Comune di Verona dal 2019, allo scopo di limitare il più possibile ogni forma di vandalismo come scritte sui muri, gomme appiccicate, altre sporcizie di vario genere e di tutelare il sito, ha deciso di vietare la pratica delle scritte sui muri e di appiccicarci sopra chewing-gum e cerotti; si consiglia di fare dei selfie al posto delle scritte sui muri.
- la Casa di Giulietta è un edificio del XIII secolo – dimora restaurata negli anni ’30 da Antonio Avena – sulla cui facciata in mattoni a vista spunta il famoso balcone dove Giulietta attendeva l’amato.
Il famoso balconcino fu costruito utilizzando, probabilmente, del marmo da reimpiegare proveniente dai depositi di Castelvecchio.
Si trova anche la famosa statua di Giulietta: la leggenda dice che se si tocca il suo seno destro porterebbe fortuna in amore;
- attualmente la Casa-Museo si articola su tre piani e ospita una bella collezione di dipinti, stampe e litografie che narrano attraverso diversi stili figurativi il mito dei due innamorati veronesi.
Molto bella è anche l’architettura degli ambienti interni che – tra pareti affrescate, pavimenti di legno, soffitti a cassettoni, caminetti, nicchie, colonne e archi – ricostruisce quella che doveva essere una tipica dimora signorile dell’età medievale.
➤ Il CONSIGLIO è quello di cercare di visitare la Casa di Giulietta alla mattina presto, quando la maggior parte dei turisti non è ancora arrivata e avere così l’occasione e lo spazio per gustarsi in tutta tranquillità il bel cortile interno e la casa stessa.
➤ Per informazioni: orari e prezzi del biglietto, consultare sul sito “Casa di Giulietta“.
Torre dei Lamberti e Palazzo della Ragione (GAM – Galleria d’Arte Moderna Achille Forti)
Il complesso architettonico comprende: il Palazzo, simbolo del potere cittadino, la Torre dei Lamberti, lo scrigno decorato della Cappella dei Notai e la Scala della Ragione, cuore e volume della Corte del Mercato Vecchio.
Il cortile, cinto da un porticato con arcate a tutto sesto sostenuto da pilastri a bugne rustiche, è connotato da una caratteristica colorazione data da fasce alternate di mattoni e tufo.
Sulla Torre più alta di Verona vi sono l’elegante cella campanaria ottagonale bianca ancora in funzione (contiene le due storiche e celebri campane, Marangona e Rengo) ed una terrazza panoramica a 360° da cui ammirare i tetti rossi di Verona e le due piazze sottostanti: Piazza delle Erbe e Piazza dei Signori.
Nel 1172 l’omonima famiglia commissionò la costruzione di una torre privata in stile romanico. Inizialmente la torre era alta 37 metri ma a causa di un fulmine che ne distrusse la cima, venne restaurata intorno al 1448 in mattoni e marmo bianco e da allora la torre misura ben 84 metri di altezza.
Nel 1798 il conte Giovanni Sagramoso colloca a sue spese l’orologio in sostituzione di quello della vicina Torre del Gardello che aveva smesso di funzionare.
➤ Per informazioni: per raggiungere la cima delle terrazze panoramiche e la cella campanaria, si può scegliere se percorrere i 368 gradini oppure il comodo e trasparente ascensore.
Con quest’ultimo si potrà godere anche delle bellezze architettoniche della Torre dei Lamberti. Acquistando il biglietto per visitare la Torre dei Lamberti si ha la possibilità di effettuare anche una visita all’adiacente Galleria d’Arte Moderna, grazie all’ingresso unico cumulativo.
➤ Consultare sul sito “Torre dei Lamberti“.
Museo Archeologico al Teatro Romano
Si trova in una posizione volutamente scenografica e fu costruito alla maniera greca, sfruttando cioè la pendenza del terreno, dove ancor oggi si appoggiano le gradinate di pietra bianca.
- Il Teatro Romano di Verona fu costruito verso la fine del I sec. a.C.;
- le dimensioni dell’intero complesso sono notevoli: il teatro ha infatti un diametro di 150 metri, una profondità di 71 metri (107 metri se si considerano i muretti di contenimento rivolti verso l’Adige) e un dislivello totale tra la parte alta della cavea e il palcoscenico di ben 50 metri;
- rappresenta solo una porzione dell’antico monumento che originariamente occupava tutto il colle ed era sovrastato, nella spianata oggi occupata da Castel San Pietro, da un tempio che non si è certi a chi fosse dedicato.
Nell’arco dei secoli il complesso del teatro si degradò notevolmente e venne ricoperto da tutta una serie di edifici tra cui, oltre al convento di San Girolamo (oggi sede del Museo Archeologico) e alla chiesetta di San Siro e Libera ancor oggi esistenti, anche da tutta una serie di abitazioni civili;
- il Museo Archeologico al Teatro Romano è situato dentro un convento costruito nel XV secolo dai Gesuati, appartenenti a una congregazione fondata da Giovanni Colombini da Siena nel 1367, che si dedicava alla produzione di medicinali, profumi e liquori.
L’edificio – che offre uno splendido panorama di Verona – accoglie ed espone materiali prevalentemente di età romana rinvenuti in città e nel territorio circostante e oggetti di provenienze anche lontane appartenenti a collezioni costituite soprattutto dal Settecento in poi.
Il convento è costruito sulle strutture del Teatro Romano, uno dei migliori conservati dell’Italia settentrionale;
- ogni anno, nel periodo estivo, il Teatro si presta come cornice a un Festival dedicato al Teatro Shakespeare, comprende anche balletti e concerti di musica, non solo contemporanea.
➤ Per informazioni: orari e prezzi del biglietto, consultare sui siti “Museo Archeologico al Teatro Romano” ed “Estate Teatrale Veronese“.
Giardino Giusti e Appartamento del ‘900
Il Giardino Giusti è uno dei più splendidi giardini italiani del tardo Rinascimentale.
- È famoso in tutto il mondo e lo è stato anche in passato, visitato e decantato da illustri personaggi come Mozart, Goethe, Cosimo de Medici, re Carlo Felice di Savoia e tanti altri;
- sul retro cinquecentesco del Palazzo Giusti – costruito con un classico impianto ad U – si accede a un incantevole giardino;
- aiuole, statue, fontane, scalinate e grotte artificiali nel tufo sono disposte lungo il viale di cipressi che porta ai progressivi terrazzamenti. Man mano che si sale il declivio, la sistemazione architettonica della vegetazione cede il passo ad un assetto più naturale di alberi e cespugli;
- il labirinto è uno dei più antichi d’Europa: sarà incantevole girovagare tra una siepe e l’altra;
- il suo fiore all’occhiello è il monumentale cipresso di Goethe, sotto la cui ombra si fermò a oziare lo scrittore tedesco, in viaggio da Verona a Venezia. Purtroppo, lo storico cipresso secolare descritto da Goethe è stato piegato dal vento e dalla violenta forza della tempesta che si è abbattuta sulla città di Verona il 23 agosto 2020 ed è stato sradicato;
- la passeggiata ha termine nel giardino superiore che porta a una terrazza belvedere con il Mascherone, dalla quale si gode un panorama meraviglioso di Verona e si ha un bel colpo d’occhio sul giardino nella sua interezza;
- è possibile visitare anche l’Appartamento 900. Ci sono sette sale, immerse nel verde di belle piante esotiche da interno, che raccontano il quotidiano e la vita della Famiglia Giusti negli anni del ventesimo secolo:
- Sala del Camino: con i soffitti a travature decorate cinquecentesche e le fasce decorative dipinte nel 1926;
- Sala dell’Aurora: sala più importante dell’appartamento, decorata nel 1766 con affreschi dal pittore veronese Francesco Lorenzi;
- Salotto Rosso: salotto della contessa Eleonora Giusti con la tappezzeria in stoffa rossa, dove sono anche incorniciati ed esposti scritti e dediche di Gabriele D’Annunzio;
- Camera da letto: un letto impero a baldacchino;
- Sala delle Pietre: sono conservati i frammenti antichi;
- Salotto dei Cavalli: dei primi del XX secolo con il motivo ricorrente del ferro di cavallo;
- Sala da Pranzo: con le pareti decorate con tre belle vedute di Verona dipinte a tempera.
Il Palazzo Giusti – nobile dimora cinquecentesca acquisita dalla famiglia fiorentina dei Giusti si trasferì dalla Toscana a Verona – che un tempo possedeva una preziosa facciata affrescata, nel Cinquecento fu la dimora dell’illustre Agostino Giusti, cavaliere della Repubblica Veneta e gentiluomo del Granducato di Toscana. Sarà proprio lui, affiancato poi dal figlio Giacomo, il principale responsabile della creazione del Giardino Giusti.
Inizialmente, l’area su cui oggi sorge il giardino era destinata alle attività di tintura della lana di cui si occupava la famiglia e sarà solo verso la metà del Cinquecento che, per volere di Agostino, i campi si allargavano dietro al Palazzo vennero risistemati con lo scopo di ricreare un giardino che assomigliasse al rinascimentale Giardino di Boboli di Firenze.
➤ Per informazioni: orari e prezzi del biglietto, consultare sul sito “Giardino Giusti“.