Turismo religioso: 2 Santuari vicino al Lago di Garda
Ci sono due Santuari vicino al Lago di Garda – sponda veronese – facenti parte del circuito del Turismo religioso e sono altresì delle mete di pellegrinaggio per i quali vale la pena visitarli:
- il Santuario della Madonna della Corona dalla storia miracolosa collegata ad un evento inspiegabile, il trasferimento di una statua della Pietà dall’isola di Rodi alle pendici orientali del Monte Baldo;
- il Santuario della Madonna del Frassino, la cui leggenda narra della miracolosa apparizione della Madonna sopra un Frassino che salvò un contadino dal morso di un serpente.
Santuario della Madonna della Corona
Itinerario per un pellegrinaggio alla Corona, sospeso tra cielo e terra
Il Santuario della Madonna della Corona è un luogo di pellegrinaggio, silenzio e di meditazione incastonato nelle rocce del Baldo: si trova a metà della parete verticale rocciosa del Monte Baldo (700 metri di altitudine).
Il santuario è dedicato alla Madonna Addolorata ma viene detto “della Corona” per la forma delle rocce dei monti che lo circondano.
È indubbiamente una delle località più suggestive dell’Alta Italia.
La chiesa è appoggiata all’incavo della montagna: l’abside ed un lato (quello sinistro) sono inseriti nella stessa roccia.
Originariamente, il luogo fu sede di eremiti (1139) legati all’Abbazia di San Zeno in Verona; dalla seconda metà del 1200 esistevano un monastero ed una cappella dedicata a S. Maria di Montebaldo, accessibili attraverso uno stretto e pericoloso sentiero nella roccia.
➤ Per informazioni: il Santuario Madonna della Corona è aperto tutto l’anno e per gli orari delle messe, consultare sul sito “Santuario Madonna della Corona“.
Dove si trova il Santuario della Madonna della Corona?
Il Santuario si trova precisamente in località Spiazzi di Ferrara di Monte Baldo, tra Verona e Lago di Garda.
Come arrivare al Santuario della Madonna della Corona in macchina?
DA SPIAZZI: per andare al Santuario non è difficile arrivarci, dato che occorre prendere le indicazioni stradali per raggiungere il paesino di Spiazzi e le indicazioni del Santuario.
Una volta arrivati al centro del paese si può parcheggiare la propria auto:
- nel parcheggio piccolo e gratuito
- in un altro parcheggio a pagamento qualche metro più avanti, sterrato e grande (prezzo 2 € una tantum)
- nei giorni di maggior afflusso dei pellegrini al Santuario non è raro vedere tantissime macchine parcheggiate anche sul ciglio della strada.
DA BRENTINO BELLUNO: invece per chi vuole raggiungere il Santuario dal paese di Brentino Belluno, occorre andare nei pressi della chiesa di Brentino dove si trovano dei parcheggi e poi a piedi seguire le indicazioni per il difficile percorso Sentiero della Speranza.
Come raggiungere il Santuario della Madonna della Corona a piedi?
Ci sono due percorsi per arrivare al Santuario:
- uno da Spiazzi di Ferrara di Monte Baldo – Sentiero della Via Crucis (percorso facile);
- uno da Brentino Belluno – Sentiero della Speranza (percorso difficile).
Sentiero della Via Crucis (1,5 km)
Dal paesino di Spiazzi alla Madonna della Corona il percorso è facile, semplice ed abbastanza faticosa in salita al ritorno: si può scendere a piedi dal parcheggio di Spiazzi verso il Santuario con la strada asfaltata (un po’ lunga) oppure prendendo le scale, un po’ ripide (più breve).
Durante il percorso dalla Residenza “Stella Alpina” al Santuario si possono ammirare le statue bronzee delle stazioni della Via Crucis e l’ultimo tratto è costituito da una galleria scavata nella roccia viva, dalle cui aperture si domina il suggestivo panorama della Val d’Adige (774 metri sul mare a strapiombo sulla valle dell’Adige): una volta usciti dalla galleria ci si trova davanti alla grande scalinata del Santuario.
Nella piazzola si trovano anche i bagni pubblici, un souvenir religiosi ed un bar.
A circa metà del percorso – prima di arrivare la Residenza “Stella Alpina” – si trova una fattoria di Alpaca che vende prodotti artigianali in lana ed organizzano trekking con gli alpaca, adatta anche ai bambini.
➤ SERVIZIO NAVETTA PER SANTUARIO
Per chi non vuole camminare c’è la possibilità di prendere una navetta (linea 499) a pagamento con partenza ogni 15/30 minuti da Spiazzi. Il costo del servizio navetta è di 1,80 € per la corsa singola e 3 € per andata e ritorno.
Sentiero della Speranza per gli amanti del trekking (2,5 km)
Dalla località Fontane del paese di Brentino Belluno alla Madonna della Corona il percorso è decisamente impegnativo tutta in salita con scalini scavati nella roccia attraverso nel bosco con un dislivello di circa 600 metri e 1700 scalini, a tratti è un po’ tortuoso, ci dovrebbero volere due ore.
Il percorso attuale è stato inaugurato alla fine del secolo XVII ed è frequentato ogni anno da migliaia di pellegrini.
Da vedere:
- a un terzo del percorso c’è la Croce di cemento che merita una sosta di riposo per dominare la valle dell’Adige;
- si prosegue poi verso il Santuario su una scalinata a zig-zag: c’è una piccola cavità che prende il nome di Grotta della Pietà;
- l’ultima parte del percorso attraversa un seicentesco ponte in pietra a due campate – Ponte del Tiglio – dato che prende il nome da un albero di tiglio cresciuto di traverso alla valle, che permetteva lo scavalcamento del burrone a causa di un grosso masso;
- superato il ponte, si procede per una scalinata d’accesso per il Santuario.
Santuario della Madonna della Corona: cosa vedere
- Le sculture di Ugo Zannoni (scultore veronese): all’interno ed all’esterno del Santuario ci sono numerose le opere scultoree realizzate in marmo bianco di Carrara;
- le opere di Raffaele Bonente (architetto veronese): suggestiva è la scenografia sulla parete rocciosa dell’abside, attorno alla statua della Pietà, circondata da una corona di spine e da cinque gruppi angelici.
Da osservare anche le statue bronzee delle stazioni della Via Crucis, lungo la strada che dalla Residenza “Stella Alpina” porta al Santuario;
- lungo la parete destra del Santuario è mostrato un vero patrimonio storico-artistico rappresentato dagli ex-voto: 167 tavolette di diverse dimensioni.
Da notare:- la più antica risale al 1547 e rappresenta il salvataggio miracoloso di una donna che sta per annegare nell’Adige a Verona;
- la grande tela donata dalla comunità di Bardolino nel 1665, in ringraziamento dell’ottenuta grazia della pioggia;
- il più prezioso olio su tela raffigurante Cristo alla Colonna, eseguito nel 1724 dal pittore veronese Antonio Balestra;
- un’altra particolarità del Santuario degna di nota è la presenza della Scala Santa, una riproduzione di quella che si trova a Roma nei pressi di S. Giovanni in Laterano, che rappresenta la scala dove Gesù salì e scese durante la giornata della Flagellazione.
Anche qui, si può percorrere dopo aver intinto le mani nell’acqua santa si fa il segno della croce; poi solo in ginocchio si possono salire i ventotto gradini e ad ogni gradino si prega il Signore.
Si noti bene che la Scala Santa non è da confondersi con la scalinata dell’ingresso alla Chiesa, bensì a metà scalinata, sulla destra c’è un percorso che porta a un luogo più appartato dove si trova la Scala Santa.
Santuario della Madonna della Corona: leggenda
In una notte del giugno del 1522, una luce misteriosa illuminò i boschi del versante orientale del Monte Baldo, in una insenatura rocciosa che scendeva a picco sin quasi al fiume Adige.
Nella valle si udiva un coro di musiche ed alcuni individui coraggiosi si calarono con delle corde verso l’origine di quel bagliore straordinario: scoprirono una statua di Maria con il Cristo morto, abbandonato sulle ginocchia.
Come si scoprì poi, l’immagine in pietra era sparita da Rodi all’arrivo dell’armata mussulmana dei Turchi di Solimano II ed era comparsa miracolosamente a Spiazzi.
La statua fu sollevata sulla sommità della rupe, tra le povere case e fu posta in una cappella di legno.
Ma il giorno successivo era scomparsa: infatti, fu cercata per molte ore e solo nel corso della notte si scoprì che era tornata miracolosamente nell’incavo del monte dove era apparsa.
Con molta fatica gli uomini la sollevarono nuovamente, ma il giorno dopo il miracolo si rinnovò: Maria era tornata nel luogo dove era apparsa.
Rispettando la volontà della Madonna, i montanari iniziarono la costruzione di una cappella sulla parete rocciosa.
Nei secoli la cappella divenne un santuario: da allora si narra di grazie ottenute e di miracoli ottenuti grazie alla fede riposta nella Vergine.
All’interno del santuario vi è la Scala Santa, una riproduzione della scala che Gesù salì e discese il giorno in cui fu flagellato, incoronato di spine e condannato, e che sporcò con il suo sangue.
Per ottenere la grazia se ne devono percorrere in preghiera e in ginocchio i gradini.
Santuario della Madonna della Corona: dove mangiare
A Spiazzi sono presenti alcuni ristoranti e bar.
Nella piazzola del Santuario è presente un bar Al Santuario con ristoro e vicino delle panchine con tavoli per consumare un veloce pranzo a sacco.
Brentino Belluno: cosa vedere
Un caratteristico paese è molto piccolo con un numero limitato di abitanti in mezzo ai vigneti della Val d’Adige.
A nord del paese c’è la fontana-risorgiva che getta acqua tutto l’anno e di fronte c’è un famoso sentiero gradinato chiamato “Sentiero della Speranza” per il Santuario della Madonna della Corona.
Santuario della Madonna del Frassino
Il Santuario della Madonna del Frassino è una chiesa monumentale di Peschiera del Garda e fa parte della diocesi di Verona.
“Vera perla preziosa incastonata in questo splendido territorio veronese”
(Mons. Nicora, già Vescovo di Verona)
All’interno del Santuario rende onore la statuetta della Madonna del Frassino apparsa miracolosamente – secondo la tradizione – l’11 maggio 1510 tra i rami di un albero di frassino.
È gradevole e suggestivo sia all’interno che all’esterno, oltre ad essere un luogo di pace.
➤ Per informazioni: il Santuario Madonna del Frassino è aperto tutto l’anno e per gli orari delle messe, consultare sul sito “Santuario della Madonna del Frassino”.
Dove si trova il Santuario della Madonna del Frassino?
Il Santuario si trova precisamente in località Frassino, a pochi minuti da Peschiera del Garda.
Come arrivare al Santuario della Madonna del Frassino in macchina?
Una tappa da non perdere in occasione di una gita al Lago di Garda: è facilmente raggiungibile dall’Autostrada A4 (Milano-Venezia), si esce al casello di Peschiera.
All’uscita si prosegue seguendo le indicazioni per il Santuario (statale 11).
Offre un ampio parcheggio a disposizione.
Per chi desidera fermarsi a pranzo/cena o soggiornare presso il Santuario, c’è la possibilità di rivolgersi nell’adiacente Ristorante Locanda al Santuario.
Santuario della Madonna del Frassino: cosa vedere
- La Cappella della Madonna: in un tabernacolo marmoreo è conservata la statuetta in terracotta della Madonna del Frassino (alta poco più di 14 cm) ed è poggiata su un pezzo del frassino dell’apparizione, con le numerose offerte votive dei miracolati.
La cappella è chiusa da una cancellata in ferro battuto, uguale a quella della cappella maggiore di fronte, dedicata a S. Francesco d’Assisi; - le Cappelle minori;
- il Convento dove risiedono ancora i Frati Francescani;
- al centro dei due Chiostri sono presenti una gabbia per uccellini e una fontana sormontata da una statua di Sant’Antonio con pesci e tartarughe:
- il Primo Chiostro, lungo le pareti si trovano formelle in ceramica che illustrano le vicende storiche del Santuario.
Altra parete orientale ha una targa con l’epigrafe che riporta un carme latino di Pasquale Bergamini, il quale in questo testo narra la prima volta la vicenda dell’apparizione e indica la data precisa dell’evento miracoloso, l’11 maggio 1510; - il Secondo Chiostro, sono realizzati gli affreschi narranti le storie del santo di Padova;
- il Primo Chiostro, lungo le pareti si trovano formelle in ceramica che illustrano le vicende storiche del Santuario.
- il Presbiterio.
Santuario della Madonna del Frassino: leggenda
Il Santuario fu eretto sul luogo in cui l’11 maggio 1510, su un frassino in Contrada Pigna fuori dalle mura di Peschiera del Garda, comparve una miracolosa immagine della Madonna che salvò un contadino, Bartolomeo Broglia, da un serpente.
Il contadino mentre lavorava nei campi, venne aggredito da una serpe: questi per salvarsi invocò l’aiuto della Madonna.
Alzando gli occhi al cielo, apparve una statuetta della Vergine avvolta nella luce su un frassino nelle vicinanze: era l’immagine della Madre di Dio venuta in suo soccorso.
Il contadino, pieno di gratitudine verso la Vergine, si portò la statuetta a casa, ma essa miracolosamente sparì per tornare tra i rami del frassino dove era apparsa.
E il fatto si ripeté ancora altre volte, tant’è che il 10 settembre 1510, proprio in quel luogo, venne posta la prima pietra della piccola cappella che da lì in poi avrebbe protetto ed onorato la sacra immagine.
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